Con crowdfunding si intende una pratica di finanziamento che parte dal basso, coinvolgendo direttamente le persone interessate a investire economicamente in un progetto, un’dea o un prodotto. Può essere sfruttata anche per una startup: una buona campagna di crowdfunding è in grado di raccogliere i fondi necessari per l’avvio della propria attività, senza richiedere prestiti, contattare le banche o facendo debiti. Basterà presentare nella maniera giusta il proprio prodotto e ottenere la visibilità necessaria, soprattutto online.
Individuare un Obiettivo e la Piattaforma Ideale
La prima cosa da fare per organizzare una campagna di crownfunding di successo è darsi degli obiettivi da raggiungere. Bisogna allora definire la cifra che si vuole raggiungere, e il tempo che lasceremo a disposizione per investire nella nostra idea o nel nostro prodotto.
In un secondo momento è poi necessario definire quali operazioni e quali attività corrisponderanno al raggiungimento della soglia raggiunta. Se, ad esempio, i soldi degli investitori superano la soglia minima, si potrebbe pensare di ricompensarli con una prova gratuita del prodotto nel quale hanno creduto.
Una volta definiti questi parametri, è necessario individuare la migliore piattaforma di crowdfunding sulla quale attivare la propria campagna di raccolta fondi. Negli ultimi anni i gestori online si sono moltiplicati, avremo quindi un vastissimo mercato tra cui scegliere. Ogni piattaforma ha specifiche caratteristiche e peculiarità che bisogna conoscere, così da scegliere la più adatta alle proprie esigenze.
Una decisione sbagliata in questa fase, infatti, potrà penalizzare tutto il progetto. Ad esempio, alcune piattaforme potrebbero richiedere di fissare anche una soglia massima, al raggiungimento della quale si chiuderà la raccolta. Importante è anche informarsi sul funzionamento degli aspetti legali e di gestione del budget, così da non avere brutte sorprese una volta che la nostra campagna avrà preso il via.
Documenti e Progettazione
Si tratta della fase centrale e più importante della nostra campagna. In base alle richieste e agli strumenti della piattaforma che abbiamo scelto, infatti, sarà possibile presentare il proprio progetto, oltre ai documenti necessari per avviare la pratica. Starà alla vostra bravura nel creare una presentazione convincente a determinare, almeno in buona parte, quanti fondi si riusciranno a raccogliere e in quanto tempo.
Cuore della vostra presentazione saranno il business plan e il Pitch deck. Essi consistono nella descrizione accurata della propria startup o della propria azienda: origine, filosofia, prodotti, punti di forza, descrizione del team e del proprio metodo di lavoro, analisi di mercato e dei concorrenti. Sono informazioni chiave, che rendono la nostra impresa più affidabile agli occhi dell’investitore, che mirano a convincerlo che investire è la scelta giusta.
Solitamente il business plan è più lungo e complesso, con analisi lunghe e dettagliate. Il Pitch deck deve invece essere una breve presentazione ad effetto di questi concetti, che riassume fedelmente il business plan, promuovendolo. Rimane però importante mettere entrambi a disposizione dell’investitore, che potrà così scegliere quanto in profondità scavare nella nostra attività e avere maggiore fiducia.

Pubblicità e Marketing
Ovviamente queste presentazioni devono seguire principi di marketing per convincere i curiosi a trasformarsi in investitori. A prescindere dall’assunzione di figure professionali a pagamento, che curino la campagna, bisogna ricordare che il modo migliore per vendere il proprio progetto è raccontarlo sotto forma di storia.
Suscitare emozioni è il modo migliore per ottenere credibilità e visibilità, focalizzarsi sui propri punti di forza e coinvolgere il pubblico. Proprio per questo può essere consigliato preparare, oltre ai documenti precedentemente detti, anche un breve video, di circa 3 minuti, che punti proprio sulla leva emotiva per presentare i propri obiettivi o il proprio progetto, rivestendolo di una carica emotiva che non può lasciare indifferenti, spingendo a investire.
Fondamentale sarà poi pubblicizzare la propria campagna di crowdfunding. Esistono infiniti modi per farlo. Uno dei più diretti è sicuramente acquistare spazi online in cui si reclamizza il proprio progetto e la raccolta fondi.
Una buona base però, totalmente gratuita, potrebbe essere quella dei social network e del database degli indirizzi email. Più visibilità abbiamo già guadagnato, più questi strumenti saranno potenti, ma in ogni caso social e mail devono esser sfruttati al massimo, così da raggiungere tutti i contatti che hanno già avuto rapporti con noi.
Questo deve far riflettere su quanto importante sia investire tempo e risorse nella creazione di un’ottima community, che partecipi attivamente, condivida il nostro lavoro e ci supporti in tutti i modi messi a disposizione sulla piattaforma di riferimento.
Se trattiamo poi un prodotto di settore, una buona idea potrebbe essere quella di investire in pubblicità su siti e riviste specializzate, un metodo con cui quasi sicuramente intercetteremo lettori interessati alla nostra raccolta.
Ricompense per gli Investitori
Difficilmente gli investitori si muoveranno senza avere nulla in cambio. Anche la migliore presentazione potrà poco se non si stimolano potenziali interessati con un vantaggio. Definire delle ricompense nell’eventualità che la soglia minima venga raggiunta diventa fondamentale. I sostenitori saranno così motivati ulteriormente a unirsi alla nostra raccolta e si interesseranno maggiormente ad essa, diventando così loro stessi promotori della nostra crowdfunding.
Questo tipo di incentivi va scelto in maniera intelligente: non devono essere troppo generosi, per non dare l’idea di prodotti di scarsa qualità, ma neanche di poco valore, o si attrarrà poca gente. La scelta deve inoltre ricadere su qualcosa che possa fidelizzare l’investitore, trasformandolo anche in nostro cliente e generando introiti anche una volta che la raccolta fondi sarà terminata.
Ottime ricompense possono allora essere periodi di prova gratuita del prodotto, merchandising, offerte speciali, versioni demo e, perché no, il prodotto completo, qualora questo possa invitare l’utente ad acquistare altro e fidelizzarsi al marchio. Ciò che conta è offrire qualcosa di realmente interessante e curioso, che sia di impatto immediato.
Fondamentale diventa creare varie fasce di ricompensa in base alla donazione, così da stimolare gli investitori a cedere più soldi per entrare ad un livello più alto. Ovviamente le fasce devono essere equilibrate e non penalizzare nessuno, ma fornire vere scelte a chi si mostra interessato alle nostre idee. Anche creare troppe opzioni si dimostra subito inutile, perchè crea solo confusione in chi legge. Poche, ma ben definite opzioni sono più che sufficienti per la propria campagna.
Mantenere Alta l’Attenzione
Comunicare costantemente con chi ha già investito e tenere aggiornato chi ha dimostrato interesse potrebbe rivelarsi un’altra ottima strategia. Moltissime delle piattaforme per crowdnfunding esistenti mettono a disposizione uno strumento che consente agli utenti di esprimere interesse per una campagna, senza dover per forza investire. Si crea così una lista di potenziali investitori che non bisogna ignorare.
Si possono progettare comunicazioni mirate, mostrare che la campagna sta andando bene e che presto l’obiettivo sarà raggiunto, formulare ricompense appositamente pensate e personalizzate, spingere chi ha già investito a pubblicizzare la raccolta fondi.
Conclusioni
Soprattutto se si utilizza spesso il sistema del crowdfunding per finanziare i propri progetti, è essenziale creare uno zoccolo duro con gli investitori più accaniti e affezionati al nostro brand. Sommati questi contatti ai nostri canali social e alle pubblicità mirate saremo in grado di raggiungere un elevatissimo numero di persone, così da intercettare quelle interessate. Una buona presentazione, un business plan curato e un’idea convincente faranno il resto, convincendo gli indecisi a diventare nostri sostenitori.