Come Guadagnare con il Crowdfunding

Modello di economia collaborativa per antonomasia, espressione più autentica di quanto una buona idea di business possa trovare concreta realizzazione anche in assenza di risorse sufficienti, il crowdfunding è ormai una realtà consolidata e di largo utilizzo, rappresentando una tecnica tutta moderna di sviluppo e avanzamento tecnologico.

Oggigiorno la sua identità si è arricchita, è riuscita ad assumere caratteristiche così peculiari che difficilmente agli albori della sua comparsa si potevano immaginare. Il crowdfunding, infatti, non rappresenta più solo quello strumento, che tutti abbiamo ormai imparato a conoscere, attraverso il quale sostenere la creazione o lo sviluppo di un progetto di qualsivoglia natura. Adesso è diventato anche una forma di guadagno, un’opportunità di redditività e una vera e proprio attività finanziaria, in certi casi nient’affatto che marginale. Scopriamo quindi come guadagnare con il crowdfunding.

Tipologie di Crowdfunding

Esistono quattro tipologie di piattaforme per il lancio di una campagna di raccolta fondi:

Analizziamo brevemente le prime due tipologie e teniamo per un secondo momento le altre, dal momento che rappresentano la vera modalità con cui creare un indotto economico.

Il donation based crowdfunding possiamo dire sia la forma originaria, il motore che ha spinto originariamente a creare piattaforme di raccolta fondi. Riguarda soprattutto cause benefiche e no profit, e non prevede altro che la semplice donazione di denaro a supporto di un’iniziativa o progetto, dove il riconoscimento è dato dalla semplice soddisfazione di aver contribuito a farlo nascere.

Il reward based crowdfunding funziona con la stessa logica del donation, sebbene con la profonda differenza che, in questo caso, il riconoscimento per la partecipazione è dato dalla consegna di una ricompensa la quale, a seconda del progetto, può essere o il prodotto stesso oppure un bene dal valore corrispondente alla quota versata.

Su Quali Settori Conviene Investire

Fatta questa precisazione preliminare, cerchiamo adesso di capire quali sono gli ambiti più proficui su cui investire. In linea generale, possiamo dire che a rappresentare una fonte di guadagno sicura e consistente, poiché in rapida espansione e caratterizzati da un alto tasso di flussi di denaro, sono il settore immobiliare e quello energetico.

Crowdfunding Immobiliare

Le società operanti nel real estate stanno sempre più abbracciando azioni di crowdfunding, soppiantando così il tradizionale canale bancario dal quale ottengono la concessione di un mutuo. L’azione si svolge nel modo seguente:

  • una società desidera acquistare un immobile;
  • apre una campagna di raccolta fondi su una piattaforma;
  • gli interessati investono la loro quota (solitamente dai 100 euro in su);
  • ad acquisto concluso, l’importo versato viene restituito, con una maggiorazione.

Crowdfunding Energetico

Per quel che riguarda il crowdfunding energetico la situazione non è molto diversa dal punto di vista operativo. Anche in questo caso, c’è una società che avvia una raccolta fondi, chiedendo supporto, ad esempio, nell’aprire una centrale a biomasse. I finanziatori prendono parte all’iniziativa depositando un loro importo e, a progetto concluso, ricevono in cambio una somma superiore a quella versata.

Probabilmente, la più grande differenza tra questi due settori sta nel fatto che il mondo della green energy sta smuovendo e sensibilizzando molte persone ad agire alla luce di principi etici.

Infine, non possiamo citare le piccole start-up innovative e il mondo delle PMI italiano, anch’essi caratterizzati da un’intensa attività di crowdfunding.

Come Guadagnare con il Crowdfunding
Come Guadagnare con il Crowdfunding

Come Guadagnare con il Crowdfunding

Riprendendo le fila del nostro intento di cercare di fornire indicazioni su come guadagnare attraverso il crowdfunding, addentriamoci ora nella descrizione delle seconde due tipologie messe in elenco.

Equity Crowdfunding

Per equity based crowdfunding si intende quella forma di sostegno economico per la quale il donatore, o sarebbe più corretto dire il finanziatore, acquista una quota della società o azienda che ha deciso di supportare.

Si tratta, insomma, di un vero e proprio investimento, nel senso che acquistando le azioni, con cui si diventa effettivamente una parte della società, si ha poi la possibilità di rivenderle ad un prezzo più alto o beneficiare dei dividendi.

Trattandosi di un’operazione dall’alto tasso di rischio, la Consob ha deciso di intervenire a tutela dei finanziatori, emanando un regolamento che norma e vigila l’intero iter della campagna.

Lending Crowdfunding

Con l’espressione lending based crowdfunding intendiamo, invece, quel tipo di finanziamento che per essere condotto prevede il versamento di una somma di denaro a titolo di prestito. Ad ogni finanziatore, pertanto, una volta conclusosi il progetto per cui ha deciso di aderire, sarà restituito l’intero ammontare versato, insieme a una quota d’interesse che può variare a seconda della causa della donazione.

Essendo il rapporto tra finanziatore e debitore “peer-to-peer“, e comportando un elevato livello di rischio e di incertezza, il tasso d’interesse è tendenzialmente di entità superiore a quello degli investimenti tradizionali.

Minibond

Una forma di lending che ha cominciato a diffondersi negli ultimi anni è quella detta dei minibond. Questo termine indica le obbligazioni che una società italiana non quotata, per lo più una PMI, emette a titolo di debito per rifinanziarsi, attivare nuove produzioni o ingrandirsi.

In questo caso, col crowdfunding si sostiene solo il progetto di uno specifico debitore, il quale, a sua volta, restituirà la somma corrispondente, più un tasso percentuale, al finanziatore al termine della raccolta.

In conclusione possiamo dire che, se con un’azione di equity based il sostegno si concretizza acquisendo una porzione della società grazie al denaro versato come capitale di rischio, con il lending based, al contrario, ci si limita a corrispondere del denaro a titolo di prestito, che verrà successivamente restituito.

Quanto si Guadagna con il Crowdfunding

Proviamo adesso a dare qualche numero per cercare di capire effettivamente quanto possa rendere un finanziamento ad una campagna di crowdfunding. In verità, dare dei numeri non è verosimilmente possibile, in quanto ogni progetto e ogni investimento richiede importi diversi, tempi diversi (perché, ad esempio, aderire ad un’iniziativa lanciata da una PMI richiede tempi medio-lunghi) e guadagni diversi. Possiamo però fare qualche stima.

In presenza di un lending based crowdfunding i tassi di interesse sono stabiliti al momento del lancio, per cui il ricavato dipenderà sia da quel tasso sia dalla somma versata. Nel caso invece di un equity based crowdfunding, con cui si entra a far parte della società investendo capitale di rischio, i possibili introiti dipendono da quanto (e se) il progetto è riuscito a decollare.

Indicativamente, si stima che le raccolte fondi andate a buon fine abbiamo reso, in termini annui, tra il 9% e il 12% del finanziamento.

Quali sono i Vantaggi e i Rischi

Arrivati a questo punto è lecito chiedersi: conviene investire con il crowdfunding? Vediamo quali sono i pro e i contro di questa scelta.

Sui vantaggi, possiamo dire che è senza dubbio un’attività costantemente monitorata e controllata da parte della piattaforma, la quale cerca al meglio di assicurare trasparenza e l’onestà di ogni campagna. Funge, poi, da spinta per mettere in sinergia l’intelligenza collettiva: il fatto di credere nella bontà della proposta rende tutti i finanziatori, in un certo senso, coproduttori.

Democratizza la finanza, nel senso che rompe gli schemi tradizionali per cui solo i non abbietti possano fare operazioni di questo tipo. È anche molto flessibile e duttile in termini di proposta della causa e modalità di sostegno. Permette di creare legami e interazioni umane che altrimenti non sarebbero mai nate, collegando parti del mondo tra di loro molto distanti.

Prevede inoltre alcune agevolazioni fiscali. In realtà non riguardano le campagne di crowdfunding in quanto tali, bensì gli investimenti fatti verso PMI e start-up innovative: chi decide di sostenere progetti avanzati da queste imprese, potrà giovare di una detrazione Irpef corrispondente al 50% della quota versata.

Dal lato degli svantaggi, bisogna fare attenzione ai seguenti aspetti: anzitutto, alle reali intenzioni del debitore, o comunque di chi apre la raccolta fondi, perché alle volte capita che utilizzi il ricavato per scopi diversi da quelli per cui era stata pensata. Al raggiungimento dell’obiettivo, dal momento che potrebbe anche darsi che non si riesca a raggiungere il tetto minimo prefissato.

Alla minaccia che qualcuno si appropri dell’idea facendola passare per propria vanificando l’intera azione. Infine, a problematiche legali che potrebbero sorgere nel momento in cui non sono state rispettate certe norme o l’idea infrange il codice etico della piattaforma.

In ogni caso, al netto di tutto ciò, viene comunque da auspicare che chi entra a far parte di una dimensione comunitaria e cooperativa come quella del crowdfunding sia mosso da intenzioni nobili, o che per lo meno non lo faccia per lucrare a discapito di altri.

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