Crowdfunding in Italia: Funziona?

Il crowdfunding in Italia ha vissuto una crescita notevole nel corso degli ultimi anni. Sempre più realtà aziendali si affidano a realtà di questo tipo allo scopo di acquisire nuovi fondi e far sentire il pubblico come parte integrante di un progetto ampio. Ecco tutto ciò che bisogna sapere a riguardo, con la prospettiva di usufruire dei suoi molteplici punti di forza.

Che cos’è il crowdfunding 

La definizione di crowdfunding è molto più semplice da intuire di quanto si possa immaginare. Partendo dal significato letterale, il termine è l’unione delle parole crowd, ossia gente o folla, e funding, cioè finanziamento o raccolta di fondi. Di conseguenza, si tratta di un sistema basato sul finanziamento collettivo, grazie al quale è possibile raccogliere una somma di denaro prestabilita. È possibile attuare questa tecnica moderna tramite Internet, con la prospettiva di sviluppare al meglio il proprio progetto aziendale.

Come già detto nelle righe precedenti, il crowdfunding ha vissuto un’evoluzione davvero notevole nel corso degli ultimi anni. Può venire in soccorso del fruitore per sostenere iniziative artistiche, finanziare ricerche scientifiche, o anche per garantire sostegno economico in caso di tragedie umanitarie. Tutte le parti vengono messe in comunicazione con l’aiuto del web. Gli imprenditori e le aziende possono così entrare in dialogo diretto con il pubblico, trasformando le loro idee in realtà tangibili.

Come funziona

Il principio di funzionamento del crowdfunding è a sua volta molto facile da definire. In primo luogo, il richiedente si serve di un’apposita piattaforma web e stabilisce la somma minima da raggiungere per soddisfare un determinato obiettivo. Quindi, la piattaforma stabilisce se pubblicare l’offerta o rifiutarsi in base a requisiti ben precisi. In caso di domanda accolta, è possibile visualizzare il progetto online. Ciascun investitore può così decidere se contribuire in prima persona al progetto tramite risorse finanziarie.

Ogni figura può valutare l’eventuale investimento, che deve essere finanziato in un arco di tempo prestabilito dal richiedente. Nel caso in cui il progetto pubblicato raggiunga la somma prefissata, il finanziamento va avanti senza alcun intoppo. In caso contrario, i soldi raccolti vengono subito restituiti agli investitori. Al tempo stesso, il richiedente ricompensa i sostenitori economici tramite diverse modalità, come ad esempio un regalo.

Le quattro tipologie di crowdfunding 

Ogni impresa promette ai privati una sorta di ricompensa. Quest’ultima può essere di quattro tipologie, in base alle quali il crowdfunding varia il proprio senso stesso. Vediamo quali sono, con le rispettive caratteristiche generali.

Lending crowdfunding 

Iniziamo dal lending crowdfunding. La procedura si apre con la richiesta di un finanziamento e gli investitori che offrono denaro. Quest’ultimo viene restituito con gli interessi e presenta diverse analogie rispetto a un prestito vero e proprio. Il compenso finale coincide proprio con gli interessi che l’azienda vuole corrispondere agli investitori al termine del progetto.

Equity crowdfunding 

Un sistema basato sull’equity crowdfunding prevede che gli investitori offrano il denaro prestabilito alle aziende in cambio dell’acquisto di una quota delle aziende stesse. In pratica, chi investe su un progetto ne diventa automaticamente azionista. La formula è molto diffusa nei settori delle startup e delle agenzie immobiliari.

Reward crowdfunding 

Chi accede a un sistema basato sul reward crowdfunding lo fa con la consapevolezza di far parte di un progetto estremamente importante. L’impresa chiede denaro per un prodotto di ultima generazione e gli investitori lo elargiscono, testandolo a loro volta. La formula non garantisce alcun interesse o guadagno economico, ma piace perché l’investitore può provare il prodotto prima che venga immesso sul mercato.

Donation crowdfunding 

Infine, ecco il donation crowdfunding. Una campagna di questo tipo viene attuata prettamente per motivi di beneficenza, dai progetti umanitari alle cause comuni. Il ricavato viene destinato nella maggior parte dei casi a fondo perduto e tale forma di finanziamento è molto facile da mettere in atto.

Crowdfunding Italia
Crowdfunding Italia

Come utilizzare il crowdfunding in Italia 

Come si può ben intuire, il crowdfunding in Italia ha assunto un carattere sempre più rilevante. Non a caso, il nostro paese è stato il primo a definire una normativa ben precisa riguardo a questa formula. La sua introduzione risale al 2012 e viene racchiusa nel relativo Decreto crescita 2.0, con ulteriori regolamenti stabiliti dalla Consob. Con il passare degli anni, la disciplina si è evoluta fino a raggiungere le prerogative attuali.

Una misura del genere viene in soccorso soprattutto delle piccole e medie imprese, con la chance di finanziarle non solo mediante entità bancarie. Ai tempi nostri, l’erogazione dei prestiti da parte delle banche è molto più complicata rispetto al passato a causa di crediti insostenibili dalle banche stesse. Con tali premesse, la tecnica del crowdfunding è stata resa progressivamente fruibile da più tipologie di PMI, con vantaggi economici e pratici che si notano anche a breve termine.

In ogni caso, per attivare la propria campagna di crowdfunding, è sufficiente selezionare la piattaforma considerata più adatta, registrarsi alla stessa e individuare un progetto vincente. Nel giro di poco tempo, i risultati positivi non tardano ad arrivare.

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