Al giorno d’oggi esiste una molteplicità di modi per avviare la propria carriera lavorativa. Se fino a pochi anni fa certe occupazioni erano considerate impensabili o di scarso valore professionale, attualmente vengono fortemente riconosciute, rappresentando al contrario un vero e proprio motivo di vanto. Soprattutto grazie all’intensificazione del traffico su Internet, abbiamo potuto assistere a questo radicale cambiamento, con un’accelerazione esponenziale nell’uso e nell’investimento in tecnologie, nuovi media e interconnettività.
Ad averne tratto giovamento da questo cambio epocale sono stati in particolare i giovani. Informaticamente alfabetizzati, pronti a intraprendere percorsi sempre nuovi e a lanciarsi nell’ignoto, sono loro gli artefici che hanno avviato quei progetti di impresa a alto tasso innovativo e tecnologico, noti più comunemente con il nome di startup. Il talento e la voglia di mettersi in gioco delle nuove generazioni ha dato i suoi frutti fin da subito, riuscendo a portare alla nascita startup di vario genere e calibro, da quelle più divertenti e leggere, a quelle eticamente orientate e più attente a fattori socio-ambientali.
Tuttavia, c’è una serie di costi a cui bisogna assolvere in sede di avvio, delle spese che non sono nemmeno così eccessive, ma che se non prese adeguatamente in considerazione potrebbero compromettere la sopravvivenza stessa dell’impresa. Cerchiamo di fare chiarezza analizzando quali sono queste spese di avvio da non dimenticare e quanto costa avviare una startup in Italia.
Il Business Plan: uno Step Fondamentale
Come prima cosa, bisogna per l’appunto avere ben chiare quali sono le spese che dovranno essere sostenute per dare avvio alla startup. Ovviamente, molte di esse sono specifiche e diverse per ogni business (nel senso che una startup che si occupa di viaggi dovrà far fronte a spese diverse rispetto a quelle di una incentrata sulla medicina), ma ce ne sono altrettante di comuni, come ad esempio quelle burocratiche.
Insomma, il punto di partenza indispensabile per avviare un’impresa di successo è quello di redigere un business plan, ovvero quel documento contenente tutti gli oneri economico-finanziari che dovranno essere sostenuti immediatamente. Grazie a questo documento si potrà così stabilire in modo incontrovertibile ogni singola voce che comporterà l’uscita di denaro, definendo un piano contabile ferreo e solido.
I Principali Costi di Avvio
Una volta portato a termine il business plan, si può ufficialmente partire con l’attività (in verità, lo stesso business plan può richiedere delle spese per la sua delineazione: essendo un documento estremamente importante, è bene che a occuparsene sia una persona esperta, eventualmente da chiamare dall’esterno se non appartenete al team in procinto di avviare la startup).
Fondamentali sono le spese di ricerca e analisi di mercato. Grazie a questo tipo di studi si può concretamente capire qual è la richiesta del bene o servizio che si andrà a proporre, e cioè quanto le persone siano disposte a acquistarlo. Inoltre, questo genere di studi permette anche di evidenziare la presenza di altri competitors, di complementars o altre realtà che in positivo o in negativo possono avere un’influenza sulla nostra startup.
Insieme a queste analisi, che tendenzialmente viene affidato a una società esterna, bisogna assolvere anche a delle spese tecnologico-informatiche (come l’acquisto di un software, di un dominio on-line, etc), alle spese legate alla pubblicità e al marketing (per promuovere e raggiungere il target nel modo più diretto e a impatto possibile), nonché tutte le spese materiali per dotarsi degli impianti e attrezzature di base per poter condurre l’attività.

Le Spese Burocratiche
Inevitabili e per certi versi insolenti, gli adempimenti burocratici rappresentano una delle voci di spesa principali da mettere in conto sul proprio business plan per dar inizio al progetto di business. Per essere riconosciuta come tale, la startup deve costituirsi sul piano istituzionale, assumendo la forma che meglio le si addice e che meglio rispecchia la sua natura. Vediamo queste differenze nel dettaglio.
I Costi Comuni
Prima di esaminare le diverse tipicità analizziamo le spese che, indipendentemente dal tipo di società che si intende avviare, rimangono sempre le stesse, ovvero:
- 200 € di imposta di registro;
- 309,87 € per la tassa di vidimazione libri sociali;
- 16 € di marca da bollo.
Insomma, rispetto ai costi di business plan, analisi di mercato, marketing, spese informatiche e acquisto materiali vanno subito aggiunti questi 525,87€ di costi inziali di avvio della startup.
I Costi per una Srl
Al netto delle spese sopracitate, chi decidesse di aprire la propria impresa sotto forma di Srl deve assolvere a una serie di spese la cui cifra finale si aggirerà introno ai 1.800/2.000 €. Il capitale sociale, peraltro, non può essere inferiore a 10.000 €, dove 2.500 € devono essere versati all’atto di costituzione.
I Costi per una Srl Semplificata
In questo caso ci troviamo davanti a un tipo di azienda che elimina alcune spese, come quelle notarili. Il totale si aggirerà così tra i 300€ e i 600€, con un capitale sociale da versare compreso tra l’1 € e i 9.999 €.
I Costi per una Startup Innovativa (Srl)
Da qualche anno a questa parte lo Stato italiano è intervenuto riducendo ulteriormente i costi, dando così la possibilità a tutti i propositori di startup dall’alto contenuto innovativo e tecnologico di avviare la loro impresa con dei costi estremamente ridotti: nascono cosí le cosiddette startup innovative. Una Srl, infatti, richiede delle spese pari a 1.500/1.800€, ovverosia corrispondenti ai soli costi che competono a tutte le società, senza l’aggiunta di altro.
I Costi per una Startup Innovativa (Srl Semplificata)
In quest’ultima ipotesi, i costi sono ridotti ulteriormente. Si aggirano intorno ai 200€, cifra che per quanto sia ridotta risulta essere sufficiente per avviare una startup completamente da zero. Anche il capitale sociale richiesto è irrisorio, andando appena da 1€ a 9.999€.
I Costi se si Acquista una Startup già Avviata
Una startup che esiste già e che ha già iniziato a erogare i suoi servizi non comporta, evidentemente, l’elenco delle spese che abbiamo finora analizzato. Tuttavia, c’è sempre la possibilità di apportare qualcosa di nuovo, di fare delle implementazioni che possano rivoluzionare il core business o semplicemente accrescerlo, determinando così un ampliamento della fetta dei potenziali clienti. L’acquisto di un nuovo macchinario, ad esempio, può incidere significativamente sull’economicità dell’azienda, motivo per cui è bene ponderare l’acquisto e valutarne tutti i pro e i contro. Potrebbe anche darsi che un socio fondatore ad un certo punto decida di abbandonare il progetto imprenditoriale, richiedendo indietro la quota di capitale sociale che aveva versato.
I fondi della startup devono pertanto essere sempre tenuti sotto controllo, il che dimostra come ogni cambiamento repentino o inaspettato possa, seppur con delle voci di costi diverse, imporre gli stessi ragionamenti che si sono dovuti fare in sede di avvio. Situazione completamente opposta, che si pone in ottica di investimento e partecipazione alla crescita e sviluppo della startup, è l’equity crowdfunding. Questo genere di attività permette a tutti gli interessati di entrare a far parte dell’azienda attraverso l’acquisto di quote azionarie, di modo da sostenerla e contemporaneamente trarne degli introiti.
Insomma, anche nel caso in cui la startup sia già stata avviata, ci sono degli interventi che possono essere effettuati, sia internamente sia dall’esterno, i quali costringono a porsi con la stessa ottica e lo stesso spirito di quelli che erano stati usati durante la fase di partenza.
Considerazioni Finali
In conclusione, quello che possiamo dire è che avviare una startup non essere così proibitivo dal punto di vista dei costi. Ci sono peraltro moltissimi sostegni economici offerti da centri pubblici e privati, per non parlare dei numerosi acceleratori di startup situati in molte Università italiane, incentivi e agevolazioni che insieme, oltre a ridurre i costi di avvio, ne facilitano anche l’implementazione e la crescita.
Insomma, se sei un giovane con una bella idea da proporre, che sappia rispondere a delle esigenze concrete e soddisfare bisogni ancora irrisolti, non aspettare ulteriormente e proponi la tua idea innovativa e tecnologica: il mondo ha bisogno di persone come te per sperare di andare avanti in modo più virtuoso.
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